Fitlunch, la dieta si consegna a domicilio

Un’illuminazione avuta da
Giannini ascoltando le esigenze di molte persone. “Le riflessioni mi rimangono
in testa e alla fine unisco i puntini” - dice Giannini, che quella stessa sera scommise
su una sponsorizzata da 180 euro su Facebook - “in poche settimane abbiamo
ricevuto 500 mail di persone che volevano saperne di più, il giorno dopo già
fatturavamo”.
Gli addominali si fanno a tavola recita il claim che si trova
sul sito: Fitlunch si rivolge a quelle persone che non hanno tempo per
prepararsi un pranzo bilanciato che non metta a repentaglio gli sforzi a cui
molte persone si sottopongono. “Grazie a un algoritmo elaborato da noi sulla
base dei dati che l’utente fornisce, andiamo a ricavare il suo fabbisogno
calorico e offriamo un pasto cucito su misura e di qualità preparato dalle
cucine dei ristoranti a cui ci appoggiamo” spiega Giannini che si occupa della
parte di sviluppo e marketing mentre Rossi gestisce il customer care e Garavini
è il programmatore.
Il funzionamento è semplice: innanzitutto non si tratta di
una app ma di un bot su Messenger che risponde prendendo l’ordine proponendo un
menu che cambia ogni giorno basato su una combinazione di alimenti che si
possono selezionare sia sulla base di una dieta già prescritta oppure
consigliata dai nutrizionisti di Fitlunch.
“Chi mangia con noi, continua a mangiare con noi diventando
nostri testimonial” aggiunge lo startupper “abbiamo così una crescita lenta ma
costante: in tre mesi ci siamo stabilizzati su 20/25 pasti al giorno per un
costo medio di 9 euro”. Giannini e soci vengono da altre startup e su un punto
non avevano dubbi: era necessario guadagnare dal primo minuto di lancio,
altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla, anche se l’idea era buona. “Ci ha
aiutato sbagliare molto nelle precedenti esperienze, sappiamo che validare il
mercato era il primo passo” confessa l’imprenditore “non bisogna avere timore
di fallire soprattutto su qualcosa che prima non esisteva”. La Start Cup
perché? “Perché noi vogliamo provarle tutte”.
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