Il racconto del Bootcamp
--
Fuori dalle aule universitarie e dai laboratori i venti team selezionati per la corsa della Start Cup Emilia-Romagna si sono trovati negli spazi del Camplus Bononia a Bologna per una due giorni di formazione intensiva.Con la supervisione dei coach di dpixel, il Bootcamp – così abbiamo chiamato questa prima fase - ha permesso ai partecipanti di entrare nel vivo della competizione. Scopo dell’attività è la costruzione di un pitch efficace. L’obiettivo infatti è quello di preparare una sintesi di quattro minuti in grado di catturare l’attenzione della platea di esperti e addetti ai lavori presenti a Research to Business i quali, attraverso il loro giudizio, contribuiranno a decretare i dieci team che accederanno alla fase finale della business plan competition.
“Siamo qua per aiutarvi a migliorare il più possibile la storia che racconterete” spiega Niccolò Sanarico, uno dei coach di dpixel “il Bootcamp e la Pitching session di domani vi saranno utili per avere un riscontro su ciò che siete in questo momento: qui si decide chi è dentro e chi è fuori dalla competizione ma non è un giudizio definitivo sul vostro progetto”.
La
formazione ha alternato momenti teorici a lavori di gruppo dove mettere in
pratica gli insegnamenti impartiti in aula: per molti è stata l’occasione di
familiarizzare ulteriormente con il concetto di impresa visto che la Start Cup
quest’anno si concentra sulle idee provenienti dal mondo della ricerca.
“Bisogna fare un salto concettuale” aggiunge Antonello Bartiromo di dpixel “qui non si tratta più di un’attività di ricerca fine a se stessa ma di spiegare a un investitore quanto sia interessante l’opportunità che proponete”.
Un cambio
di paradigma necessario per cimentarsi con il mercato che rimane comunque il
metro per valutare l’orizzonte di un progetto. È per questo che una parte dei
lavori è stata destinata alla preparazione dell’attività a cui abbiamo dato il
nome di Out of the building, un
altro dei momenti in programma a Research to Business nella mattinata del 6
giugno: si tratterà del primo confronto con potenziali clienti o partner che
potranno dare qualche indicazione rispetto ai prodotti o servizi proposti dalle
startup.
“Il momento di Out of the Building è necessario per validare l’idea andando a intercettare potenziali clienti” specificano i coach “occorre porre le domande giuste cercando però di resistere alla tentazione di trovare conforto da risposte superficiali che non offrono spunti concreti”. “Preparate domande a cui neanche vostra madre potrà mentirvi” ammoniscono “questa è la fase in cui si possono ancora ricevere cattive notizie: c’è tempo poi per aggiustare il tiro”.
Per scoprire i volti di questa edizione della StartCup
Emilia-Romagna e le sue varie fasi seguite l’account @erstartup su Twitter e la
pagina EmiliaRomagnaStartUp su Facebook, l’hashtag in entrambi i casi è
#StartCupER.
0 commenti