Dall’idea all’impresa, chi dà credito alle startup?
Nove volte su dieci, in Italia le start up nascono con i soldi di mamma, papà e parenti (88,6% dei casi). Banche e istituzioni finanziarie intervengono raramente (3%) per finanziarie a medio-lungo termine la nuova impresa. A rivelarcelo è stata proprio una ricerca condotta da Aster insieme all’Università di Bologna.
Ma cosa porta i neoimprenditori a ricorrere alle risorse familiari? C’è una difficoltà di accesso al credito? Lo abbiamo chiesto a Stefano Bolis, impegnato nel settore bancario dal 1990 e dal 2014 alla guida del Banco S.Geminiano e S.Prospero, che quest’anno sostiene la StartCup Emilia Romagna.
Non vi è dubbio che le pressioni provenienti dalle novità regolamentari sul mercato bancario, sommate all’evoluzione della congiuntura economica, abbiano reso più complesso l’accesso al credito in questi ultimi anni. Questa situazione ha condizionato pesantemente anche la domanda stessa di finanziamenti da parte delle imprese, domanda che solo recentemente ha segnato una leggera ripresa. Piccole e medie imprese sono un segmento core per il Banco S.Geminiano e S.Prospero che è pronto per fare la sua parte, forte dell’appartenenza a un grande gruppo bancario, il Banco Popolare, che, come dimostrano gli ultimi esami svolti dalle autorità bancarie europee, ha capitale e liquidità sufficienti per sostenere le imprese laddove vi siano idee interessanti e innovative.
In che modo il Banco S.Geminiano e S.Prospero è vicino alle startup e le sostiene?
Alle start up e più in generale alle imprese, offriamo prodotti ad alto valore aggiunto e contraddistinti da un alto grado di innovazione. Penso a YouWorld, il portale informativo sull’estero che offre opportunità di business, a YouTrade Finance, servizio di trade finance attraverso un portale web dedicato, al supporto nelle relazioni internazionali anche per le piccole e medie realtà. E a tutta una serie di servizi digitali evoluti che puntano a semplificare e supportare le imprese nella ordinaria amministrazione.
Perché avete deciso di sostenere la StartCupEmiliaRomagna?
Abbiamo pensato di affiancarci ad Aster, riconoscendone il ruolo di protagonista nel mondo dell’innovazione, per dare il nostro contributo e per cogliere tutte le opportunità di sviluppare nuove relazioni nel mondo delle start up.
Grazie alla vostra attività siete ogni giorno a contatto con aziende che nascono o decidono di reinventarsi. Qual è secondo voi la ricetta italiana per l’innovazione? Quali i punti di forza che permettono alle nostre aziende di vincere anche all’estero?
L’italianità è essa stessa un brand. Creatività e qualità sono storicamente caratteristiche che ci contraddistinguono in tutto il mondo e continuare a puntare su questi elementi è fondamentale, soprattutto in un mondo sempre più globalizzato. Certo è che oggi non si può prescindere da temi quali la digitalizzazione e l’internazionalizzazione che non sono più strategici, ma necessari.
E la vostra personale ricetta per l’innovazione? Su cosa punta il Banco S.Geminiano e S.Prospero per rimanere competitivo?
Innovazione tecnologica e definizione di nuove politiche di mercato sono due linee fondamentali nelle strategie che noi, come tutte le banche italiane, dovremo attuare per rimanere competitivi su un mercato sempre più europeo. Noi siamo una banca territoriale, di tradizione popolare, e la nostra sfida è anche la nostra opportunità: innovarci in campo tecnologico, commerciale e finanziario e, allo stesso tempo, preservare la nostra identità fondata sul legame con i territori su cui abbiamo una storia di oltre 150 anni.