Shelmet, il casco intelligente che protegge dai pericoli della strada

È come andare in moto con il proprio angelo custode. Si tratta di Shelmet, il casco intelligente progettato da tre studenti di Ingegneria elettronica dell’Università di Bologna, Tommaso Polonelli, Angelo D’Aloia e Lorenzo Spadaro con il supporto del loro professore Michele Magno che si è aggiudicato lo scorso autunno il gradino più alto del podio del prestigioso Texas Instruments Innovation Challenge 2016 distinguendosi tra un migliaio di candidature arrivate.

Shelmet sta appunto per Smart Helmet: intelligent self-sustaining multi sensors system for bikers ed è un casco che si accorge se hai bevuto troppo e non ti fa partire la moto, vede quello che l’occhio umano fa fatica a vedere o sentire come un animale che attraversa la strada o un fondo scivoloso, ti legge i messaggi così da non avere la tentazione di mettere mano allo smartphone, ti sveglia in caso di colpo di sonno e si accorge se una caduta è preoccupante e chiama direttamente i soccorsi. Come se non bastasse il casco è anche sostenibile dal punto di vista energetico: si alimenta grazie a fonti solari e cinetiche.

Abbiamo trasformato uno strumento di protezione passiva in uno di protezione attiva” spiega Tommaso Polonelli, il team leader di Shelmet “siamo tutti appassionati di moto e “elettronici” oltre che sensibili al tema sicurezza e da tempo stavamo facendo ricerca in questo campo: l’idea è venuta unendo il lavoro alla passione”.

Il progetto è nato un anno fa circa con l’obiettivo di partecipare al Texas Instrument Contest, la più importante competizione internazionale di elettronica rivolta a studenti d’Europa, Africa e Medio Oriente (Libano, Israele, Giordania) ma già prima dell’estate si sono accorti dai riscontri ottenuti che il progetto sarebbe stato ben accolto, tanto che hanno avuto anche l’opportunità di essere ospitati da Almacube, l’incubatore dell’Università di Bologna e Unindustria.

Ci hanno detto che il nostro è un caso atipico perché di solito i promotori di progetti di questo tipo sono ingegneri gestionali o economisti” dice Polonelli “nel nostro caso noi su questo progetto abbiamo competenze a livello tecnico al 90%”.

Shelmet al momento è solo un prototipo, l’obiettivo dei ragazzi è quello di trovare un investitore oppure un’azienda partner. “Abbiamo partecipato al Texas Instrument Contest per avere una validazione a livello tecnico” aggiunge il team leader “ora partecipiamo alla Start Cup per avere quella più legata all’aspetto manageriale”.