Non innamoratevi troppo della vostra idea
Dopo Stem Sel, a parlare oggi è Daniele Gazzola, fondatore e CEO di CellDynamics
La startup, vincitrice della Start Cup 2014, sviluppa dispositivi per coltivare cellule in un ambiente che simula quello del corpo umano osservandone il comportamento, una tecnologia che ha applicazioni nel campo della fecondazione assistita e della ricerca sui nuovi farmaci.
Nata nel 2013 grazie al Programma Spinner, che ha permesso di formare il team ora composto da circa venticinque persone, CellDynamics ha approfittato da subito di tutte le iniziative messe in campo per arrivare a sviluppare CellViewer, il primo prodotto che sarà messo in commercio a cavallo dell’estate.
“In un anno abbiamo vinto una trentina di premi” – ricorda Gazzola – “eravamo molto ignoranti dal punto di vista imprenditoriale ma ora riusciamo ad essere efficaci con gli investitori che incontriamo”. Per Gazzola sono tanti gli ingredienti che servono per avviare una startup di successo. “La curiosità, la voglia di mettersi in gioco sono importanti, ma soprattutto si deve essere umili e disposti a sbagliare” sottolinea l’imprenditore “Abbiamo preso talmente tante di quelle batoste all’inizio che ora che ne prendiamo meno mi mancano”.
Tra i consigli che Gazzola si sente di dare ai giovani imprenditori è di non innamorarsi mai della propria idea. “Occorre mettersi nelle condizioni di ricevere critiche perché se sei innamorato del tuo progetto, ascolti solo i feedback positivi” dice. “Nel mondo delle startup il prodotto è la startup stessa e se uno vuole intraprendere questa strada è perché vuole lasciare un segno, si tratta di una sorta di missione” aggiunge Gazzola “Non è la strada giusta neanche per fare soldi: chi vuole diventare ricco è meglio che vada a fare il commerciale”.
“I premi sono importanti, aiutano a gasare il team, ma la vera vittoria è sapere rispondere a dovere agli investitori, quando si vogliono ottenere finanziamenti” aggiunge Gazzola, evidenziando quanto ha significato la Start Cup per CellDynamics “I premi sono solo una medaglia da appendere al collo, non una battaglia vinta e per farlo è il percorso che conta: la formazione è più importante del titolo”.
E la Start Cup è anche un’ottima occasione di formazione.