Macchine smart per la prova dei materiali: il progetto Mach3d

Nel futuro disegnato da Mach3d ogni azienda che dovrà misurare la performance di determinati materiali avrà accanto all’impianto di produzione la sua personale macchina di prova. Il mondo a cui si rivolge la startup nata dall’intuizione di Matteo Vettori, Lorenzo Bergonzi e Federico Delpoggetto è quello dell’additive manifacturing considerato dai tre abbastanza saturo.

“Tutti si sono concentrati nel fare la propria macchina meglio degli altri, ma nessuno ha messo l’accento su cosa fa la macchina” – spiega Matteo Vettori “il mercato delle macchine di prova dei materiali è fermo da anni: noi proponiamo uno strumento smart che offre gli stessi risultati ad un prezzo molto più competitivo”.

Non più costi esorbitanti, tempi di attesa e prove confinate nei laboratori di ricerca, ma macchine a disposizione di chi progetta e di chi produce. Una rivoluzione non da poco per chi opera nel settore, almeno stando al parere dei tre ideatori di Mach3d e dei “followers” che seguono e contribuiscono con entusiasmo allo sviluppo del progetto.
 “Sono tre gli ingredienti che noi mettiamo sul piatto” specifica Vettori “la macchina di prova, un software che serve sia a gestire sia a programmare la macchina che per rielaborare i dati, archiviarli e salvarli e, a venire, una comunità dove potranno essere pubblicati i risultati sperimentali per condividerli con progettisti e aziende”. 
L’innovazione di Mach3d nasce dall’esigenza di snellire un processo non al passo con i tempi. La nuova startup nasce come “spin-off” di e-Fem, lo studio di progettazione di Vettori che ha alle spalle anni di ricerca all’Università di Parma in meccanica dei materiali e dove lavorano Bergonzi impegnato in un dottorato in caratterizzazione meccanica dei materiali e Delpoggetto laureando in ingegneria gestionale. 
“Abbiamo deciso di partecipare alla Start Cup oltre che per avere un benchmark del progetto, anche per fare un passo avanti nella gestione di una startup” – dice Vettori – “mi diverto molto a fare il lavoro che faccio ora, ma siamo a livello di “family company”: con Mach3d mi diverto ancora di più ma vorrei capire se possiamo fare il salto a company da investimento. Siamo qua anche per capire se ne abbiamo le potenzialità”.