Focus finalisti/AGMA

Un cemento sostenibile realizzato con gli scarti delle centrali a elettriche a carbone: economia circolare e attenzione all’ambiente.

Un cemento non cemento sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia economico. Durante gli studi per la tesi di laurea di Scienze per la conservazione dei beni culturali a Parma, Alfredo Notarmaso si è accorto che si potevano apportare alcune innovazioni al materiale su cui stava facendo ricerca, il geopolimero.

Per dare forma a quella che era solo un’idea, Alfredo ha coinvolto il collega Lorenzo Sambo e Luca Barckhausen, il commerciale del team, e si è candidato alla Start Cup con il progetto A.G.MA., un acronimo che sta per Advanced Geopolimeric Materials.
Il geopolimero ha le stesse caratteristiche fisiche e meccaniche del cemento portland ma non è composto degli stessi materiali” racconta Alfredo “noi abbiamo inventato una nuova ricetta per produrlo che da un lato sfrutta un principio di economia circolare e dall’altra è molto meno impattante per l’ambiente”.
Una ricetta piuttosto vantaggiosa da tanti punti di vista. “Utilizzeremmo gli scarti delle centrali elettriche a carbone, quelle che vengono chiamate flying ashes, “ceneri volanti”, una polvere che attualmente viene impiegata come additivo ai cementi comuni per garantirne l’idraulicità” spiega Alfredo “inoltre il nostro geopolimero viene preparato a temperatura ambiente riducendo in maniera sensibile le emissioni di co2”.
L’utilizzo che ne proporrebbero i ragazzi di A.G.MA. non è strutturale ma sarebbe rivolto al mondo dell’edilizia industriale e civile. “Da noi questo materiale è ancora oggetto di studio ma le applicazioni sono tante” sottolinea lo startupper “una delle caratteristiche principali di questo materiale è quello di essere ignifugo e isolante: noi proponiamo un pannello di schiuma di geopolimero ma stiamo lavorando anche a un intonaco per interni e esterni e a un cemento pavimentale resinoso”.

Stando alla roadmap, i ragazzi sono nella fase di sviluppo tecnologico. “Stiamo sperimentando la resistenza al fuoco, all’invecchiamento e stiamo ultimando le prove meccaniche” dice Alfredo “vorremmo essere pronti con il prodotto per il 2019”. Grazie alla Start Cup, Alfredo sente che lo sguardo da ricercatore si è fatto più smaliziato. “Ora mi metto nei panni del cliente o del competitor” confessa Alfredo che sta cominciando a calarsi nei panni dell’imprenditore “amo fare ricerca e spero di continuare”. “Quando ci siamo iscritti non credevamo di arrivare tra i primi 10” aggiunge “inoltre siamo stati selezionati anche alla competizione internazionale Climate Launchpaddi Climate KIC Questo sì che per noi è un bell’incentivo ad andare avanti”.