L’estate prima della finale della Start Cup: che fare?

Dopo i mesi di formazione a distanza, i team possono rilassarsi e mettere a punto anche il proprio progetto. Ecco qualche suggerimento.

Occorre ammetterlo: quelli appena trascorsi non sono stati mesi facili per nessuno, neanche per chi ha dovuto cimentarsi in una business plan competition come la Start Cup in piena pandemia. Con modalità «a distanza» nuove per molti, si è discusso e lavorato sui vari progetti che stanno prendendo forma in vista della finale programmata per il prossimo autunno.

Agosto sarà il mese dedicato a ricaricare le batterie: ma come farlo? Il primo consiglio è staccare ma mai del tutto. Ci sono modi «light» per tenersi allenati che hanno il vantaggio di mantenere la concentrazione sul progetto ma senza troppi stress.

 

Eccone alcuni:

  • Senza diventare l’incubo dei vostri compagni di viaggio o dei vicini di villeggiatura, imbastite qualche chiacchiera si ciò che state facendo. Se il vostro interlocutore è totalmente digiuno della materia vi sarà utile per imparare a rendere digeribile il vostro progetto anche ai non addetti ai lavori.
  • Qualora dall’altra parte si dovesse percepire un interesse particolare, fate gli sfacciati e chiedete informazioni: magari è la conoscenza giusta al momento giusto.
  • Rilassatevi con qualche serie tv. Se volete rimanere in tema c’è Billions per acquisire un pizzico di spregiudicatezza; Silicon Valley parla di giovani imprenditori come voi mentre What/If mostra insieme a un dramma piuttosto inverosimile le difficoltà di reperimento fondi di una startup in fase iniziale. Anche se la realtà è ben diversa, può essere interessante osservare come l’ecosistema startup/innovazione (pitch, investitori, team etc) venga rappresentato nella finzione.
  • Su La7 in questi mesi è andato in onda un programma condotto da Carlo Massarini dal titolo Startup Economy: è un format di divulgazione, quindi con un linguaggio adatto a tutti, ma è ricco di contenuti e di idee. Magari è utile per fare qualche ricerca di mercato comodamente sdraiati da qualche parte con il vostro tablet.

Se volete dei veri e propri «libri di testo» da leggere in montagna o sotto l’ombrellone in un mix di piacere e dovere di seguito vi indichiamo una lista stilata dai coach di dPixel che ringraziamo per la collaborazione.

  • L’Arte di Chi Parte (Bene) di Guy Kawasaki (The art of the start).
    Chi ben inizia è a metà dell’opera, si dice. L’autore, tra gli artefici del successo del Macintosh negli anni ’80, è un esperto di marketing e di strategia aziendale. Qui in rassegna una serie di consigli utili per chi vuole intraprendere una nuova avventura imprenditoriale (e non solo).
  • Partire leggeri. Il metodo Lean Startup: innovazione senza sprechi per nuovi business di successo di Eric Ries (The Lean Startup: How Today’s Entrepreneurs Use Continuous Innovation to Create Radically Successful Businesses)
    L’autore è un imprenditore che ha cercato di mettere a punto un metodo (il Lean Startup applicato anche in Italia) mirato a ridurre tempi e costi di un avvio d’impresa grazie a un confronto continuo con il mercato e il contesto di riferimento.
  • Startupper. Guida alla creazione di imprese innovative di Steve Blank (The startup owner’s manual)
    Si tratta di un manuale indispensabile per chi vuole fare impresa, non necessariamente da leggere una pagina dietro l’altra ma da consultare di volta in volta che si analizza un tema. L’autore è più che affidabile: è uno dei pionieri della Silicon Valley ora startupper seriale e accademico.
  • Da zero a uno. I segreti delle startup, ovvero come si costruisce il futuro di Peter Thiel
    Il futuro si costruisce partendo da 0. L’autore parla dell’unicità dell’atto creativo perché l’innovazione si fa partendo da ciò che prima non esisteva. Un invito a ragionare fuori dagli schemi che viene dal fondatore di Paypal.
  • Pitch anything. La presentazione perfetta. Il metodo innovativo per comunicare, convincere e farsi dire sempre di sì di Oren Klaff
    Le idee vanno anche vendute e per farlo bisogna sedurre il proprio interlocutore con un pitch di successo.
  • The Pyramid Principle: Logic in Writing and Thinking di Barbara Minto
    Un testo fondamentale per seguire il filo del proprio discorso quando si vuole raccontare la propria idea di business.
  • Value Proposition Design e Creare modelli di business (Business Model Generation) di Alexander Osterwalder
    L’autore è l’inventore del business model canvas un modello chiaro per permettere a tutti di capire i punti fondamentali di un progetto d’impresa attraverso l’uso di un linguaggio visuale.
  • Riclassificazione e indici di bilancio di Riccardo Silvi
    Una startup di successo deve anche fare i conti con una dettagliata analisi economico-finanziaria. In questo volume, ricco di esempi, si approfondiscono i temi legati alla parte quantitativa del business plan.
  • High Growth Handbook di Elad Gil
    L’autore è un imprenditore seriale, un investitore e un consulente di aziende come AirBnB e Pinterest nonché ex vicepresidente della strategia aziendale di Twitter. Il volume offre una serie di consigli autorevoli per fare crescere il proprio business.
  • The Hard Thing About Hard Things: Building a Business When There Are No Easy Answers di Ben Horowitz
    Il libro è scritto da uno dei più stimati imprenditori della Silicon Valley ed è una raccolta di consigli su come gestire una startup che non si imparano nelle business school. L’autore non indora la pillola ma parla in tutta franchezza di quanto gestire un’azienda sia tutt’altro che semplice. Una curiosità: la lettura è condita di testi di canzoni rap, genere di cui Horowitz è un grande fan.

Blog, video e corsi

 

A cui si aggiungono alcuni report sulle principali cause di fallimento delle startup

 

Da integrare con i case study dei fallimenti di startup più «note» e globali. Anche questi esempi possono essere formativi!