Gazza Ecofriendly Solutions – Interviste ai finalisti

Produzione di un biopolimero 100% biodegradabile e compostabile derivato da sole componenti naturali. Il co-founder Federico Gerosa ci racconta i dettagli del progetto.

Di che cosa vi occupate?

La nostra soluzione è un biopolimero formato da sole componenti naturali, utilizzabile in vari campi di applicazione plastici. Il nostro prodotto ha zero impatto ambientale ed è biodegradabile e compostabile. Inoltre, su richiesta, possiamo produrlo in versione solubile in acqua. 

Da chi è composto il team?

Siamo in tre a dare vita alla nostra startup che si chiama Gazza Ecofriendly Solutions, semplificato in Gazza. Il nome che abbiamo scelto è la sintesi del mio cognome, Gerosa, e di quello del mio socio che si chiama Simone Zanchi. Per quanto riguarda i nostri ruoli, io sovrintendo alla parte di gestione e di decisioni strategiche. Attualmente sto conseguendo un master in management presso l’EADA Business School di Barcellona dopo essermi laureato in International management all’Università Cattolica di Piacenza. Il mio socio Simone, laureando in Economia e Commercio all’ Università di Bergamo, copre gli aspetti di natura economica e finanziaria. Infine Alberto Bottari, chimico dei materiali e specializzando al Politecnico di Madrid, si occupa dell’attività di ricerca vera e propria.

Come è nata l’idea?

Tutto è cominciato nel 2019 a partire dalla voglia mia e di Simone, allora studenti al secondo anno, di capire quale fosse un mercato florido e con buone prospettive di crescita dove iniziare un’avventura imprenditoriale. Nei nostri studi abbiamo rilevato che la ricerca di alternative naturali a quelle fossili fossero un ottimo campo in cui investire il nostro tempo. Abbiamo iniziato a studiare ed eccoci qui solo tre anni dopo. Inoltre, il nostro nome allude anche all’intelligenza di quel particolare tipo di volatile che comunemente viene chiamato «gazza ladra». Noi ci riferiamo piuttosto alla sua intelligenza che porta il volatile ad andare là dove vede luccicare: ecco come vediamo noi il mercato delle bioplastiche.

A che punto siete?

Abbiamo già realizzato il biopolimero e abbiamo effettuato i vari test di laboratorio. Siamo in procinto di consegnare i campioni ad alcune aziende interessate che hanno manifestato l’intenzione di provarlo.

Quali sono i punti di forza di Gazza e quali, invece, i punti di debolezza?

Il prodotto, il mercato e il team sono di sicuro il nostro valore aggiunto. Per quanto riguarda le criticità possiamo citare senza dubbio una ancora insufficiente dotazione finanziaria a nostra disposizione.

Vi siete trovati a progettare una startup in tempi di pandemia: come ha inciso questo nel vostro lavoro?

Francamente non possiamo dire che la situazione sia stata per noi un ostacolo, nonostante le condizioni generali. Noi ci trovavamo già tutti e tre in città diverse, tra Italia e Spagna: la progettazione sotto startup alla fine è stato un ponte virtuale che ci ha permesso di farci incontrare in ogni momento.

Un bilancio del percorso della Start Cup.

Per noi è stata un’esperienza utile da ogni punto di vista e ci riteniamo fortunati a essere arrivati fin qui. Inoltre tutta la parte formativa ci è servita per motivarci e per spingerci ad andare avanti per questa strada.

Cosa vedete nel vostro futuro?

In quello a breve termine pensiamo di costituirci entro la fine dell’anno per cominciare a realizzare le prime vendite del prodotto nel primo trimestre del 2022. Per quanto riguarda i nostri obiettivi, vogliamo diventare una realtà innovativa di primo piano in questo settore guardando non solo al mercato promettente ma anche al valore aggiunto della soluzione da noi ideata. Siamo sicuri di poter dare il nostro contributo alla transizione ecologica e sostenibile. I primi risultati ottenuti ci fanno pensare di essere sulla strada giusta.

Leggi tutte le interviste ai finalisti dell’edizione 2021 della Start Cup a questo link.