Verso il PNI 2021

Manca un giono al PNI e i team selezionati alla Start Cup Emilia-Romagna stanno scaldando i motori per la sfida organizzata quest’anno dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata in programma martedì 30 novembre e venerdì 3 dicembre.

Parteciperanno alla business plan competition più importante d’Italia oltre 60 vincitori provenienti dalle 15 Start Cup regionali promosse dagli atenei che fanno parte di PNICube. Sul piatto un montepremi complessivo che si aggira attorno a 1,5 milioni di euro da dividersi in quattro premi settoriali – IREN Cleantech&Energy, ICT, Industriale, LifeSciences-MEDTech – da 25 mila euro a cui si aggiungono i vari premi speciali e uno per il vincitore assoluto del PNI.

Spetta il compito di portare la bandiera dell’Emilia-Romagna ad AdapTronics, ResoH+ e Bioristor, le tre startup salite sul podio lo scorso 21 ottobre (qui il resoconto dell’evento). I tre team partiranno alla volta di Roma insieme a Gazza EcoFriendly Solutions, l’altra startup scelta per concorrere alla prestigiosa gara di business plan.

Prima della partenza, abbiamo chiesto ai founder aggiornamenti sui loro progetti. Ecco cosa ci hanno risposto.

 AdapTronics (link all’intervista)

 Cosa è successo dalla finale a oggi?

Abbiamo iniziato la procedura di accreditamento spin-off dell’Università di Bologna con l’obiettivo di arrivare a gennaio 2022 ad avere costituito l’SRL Startup Innovativa. Nel frattempo stiamo lavorando con i nostri advisors scientifici e di business per il consolidamento del piano d’impresa e stiamo procedendo con un mandatario per la scrittura del brevetto per la protezione delle nostre innovazioni. Inoltre, dopo la vittoria della Start Cup, stiamo avendo interazioni con diverse aziende interessate al nostro prodotto e scambi di comunicazione con i gruppi di acceleratori e investitori interessati ad aiutarci nel piano di crescita. Questo secondo noi è il risultato finora più importante.

In vista del PNI, avete modificato il vostro progetto facendo anche tesoro di qualche indicazione ricevuta?

Abbiamo allargato la proposta di valore in maniera trasversale anche su altri fronti, dal settore di movimentazione food fino allo spazio. Per il PNI abbiamo colto l’occasione di attivare i canali social, tra cui quello su Linkedin, e il sito web attualmente in costruzione. Inoltre abbiamo registrato diversi video di spiegazione sia del prodotto che dell’impresa.

 Aspettative nei confronti del PNI? Che obiettivi vi ponete?

Il nostro motto è «Sempre Pronti!». Speriamo che il PNI possa portare occasione di incontro e allargamento del network: la rete costruita in queste occasioni è una risorsa fondamentale nel lavoro di startupper.

 ResoH+ (link all’intervista)

 Cosa è successo dalla finale a oggi?

La partecipazione e il secondo posto ottenuto alla StartCup Emilia-Romagna ci hanno dato sicuramente visibilità e ci hanno permesso di entrare in contatto con investitori, potenziali clienti ed esperti nel settore energia che hanno mostrato gradimento per la nostra tecnologia. Alcuni si sono mostrati interessati a una possibile collaborazione per sviluppare la linea di produzione e anche sul fronte dell’investimento stiamo portando avanti un dialogo che speriamo si possa concretizzare. Siamo poi stati selezionati per il Programma HAC di Reggio Emilia che ha contribuito ad accrescere le nostre competenze e aiutato a capire meglio come sviluppare la nostra idea imprenditoriale. Stiamo partecipando inoltre a varie call per il finanziamento di progetti sull’idrogeno verde e sullo sviluppo sostenibile.

In vista del PNI, avete modificato il vostro progetto facendo anche tesoro di qualche indicazione ricevuta?

In queste ultime settimane abbiamo migliorato l’analisi di mercato e studiato una strategia per far conoscere il nostro progetto seguendo i consigli avuti durante il periodo di coaching e dei feedback ricevuti durante tutto il percorso della Start Cup. Per fare un esempio, abbiamo realizzato una landing page per il sito, abbiamo incontrato potenziali clienti e partner.

Aspettative nei confronti del PNI? Che obiettivi vi ponete?

Sappiamo che il livello è molto alto ma questo non ci spaventa: ci sentiamo pronti per il confronto con altri startupper. Siamo molto entusiasti di poter partecipare alle fasi finali del PNI 2021 perché sarà un’ottima occasione oltre che per far conoscere il nostro progetto anche un’opportunità preziosa per suscitare l’interesse e la curiosità sulle tematiche dell’idrogeno. Ci stiamo impegnando molto per comunicare le potenzialità della nostra soluzione. Il nostro obiettivo è quello di portare sul mercato la tecnologia sviluppata da ResoH+. Sappiamo che il percorso intrapreso è solo all’inizio ma non vediamo l’ora di poterlo finalizzare con un investitore o con un cliente. Intanto speriamo di vincere il PNI, in questo momento, è la nostra ambizione più grande.

Bioristor (link all’intervista)

Cosa è successo dalla finale a oggi?

Come ogni neonata startup, anche la nostra è in rapido e continuo divenire. Ogni giorno siamo chiamati a gestire e scegliere quali rapporti approfondire in funzione delle esigenze che richiede il nostro progetto. A tal proposito, abbiamo incontrato alcune società in grado di aiutarci sia con l’acquisizione dei clienti sia nella ricerca di futuri investitori. Grazie a una collaborazione iniziata a cavallo della Start Cup, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere un potenziale cliente molto importante che ha tutte le caratteristiche per essere un early adopter del sistema Bioristor.

In vista del PNI, avete modificato il vostro progetto facendo anche tesoro di qualche indicazione ricevuta?

Assolutamente sì. Abbiamo continuato a formarci come imprenditori anche durante questo breve secondo periodo di mentoring. In questa fase, non c’è stato solo un importante miglioramento nella definizione tecnica del business plan in sé ma anche del modo di vedere e concepire il progetto imprenditoriale che stiamo portando avanti. Abbiamo inoltre ampliato e fortificato la visione di Bioristor, non solo per la bontà e unicità del progetto ma anche per la nostra capacità di valorizzarlo anche da un punto di vista commerciale. Il tutto ci ha resi più «sciolti», più consapevoli e quindi carichi rispetto alla scelta che abbiamo intrapreso. L’idea può essere di per sé attrattiva e vincente ma riteniamo che sia il team a fare la differenza.

Aspettative nei confronti del PNI? Che obiettivi vi ponete?

Ci sentiamo pronti e non vediamo l’ora di partecipare! È chiaro, c’è un po’ di tensione, ma si tratta di quella tensione produttiva, quell’energia di cui le nostre ambizioni non possono fare a meno. È una spinta che ci permette di lavorare al massimo delle nostre possibilità. Attendiamo con ansia che arrivi il 30 novembre perché abbiamo voglia di confrontarci con la giuria. Ci poniamo l’obiettivo di riuscire ad arrivare tra i primi quattro della nostra categoria CleanTech&Energy per poter così partecipare alla finalissima di Roma. Poi una volta giunti a quel punto, chissà… Per quanto riguarda le nostre aspettative, speriamo che il PNI ci serva per entrare in contatto con aziende o investitori che credano nel progetto e accettino la scommessa di finanziare il primo round di investimenti per rendere il Bioristor non solo un nostro sogno ma una realtà per tutti.

Gazza Ecofriendly Solutions (link all’intervista)

Cosa è successo dalla finale a oggi?

Dalla finale ad oggi abbiamo avuto tre diverse richieste di campioni di prova per tre aziende del settore. Stiamo inoltre svolgendo i test meccanici che ci eravamo prefissati per il mese di novembre. Questo ci fa dire che siamo pronti per entrare sul mercato. Al momento siamo in contatto inoltre con un fondo di venture capital per programmare una fase di funding. Nel mese di dicembre, una volta ricevuti i feedback dalle aziende che hanno testato i prodotti e le certificazioni di laboratorio, avremo interessanti e attesi sviluppi.

In vista del PNI, avete modificato il vostro progetto facendo anche tesoro di qualche indicazione ricevuta?

Abbiamo apportato alcune leggere modifiche al pitch deck così come all’executive summary, la sostanza è però rimasta la stessa. Si è inoltre ufficialmente unito un altro membro all’organico di Gazza nel ruolo di senior partner advisor.

Aspettative nei confronti del PNI? Che obiettivi vi ponete?

Siamo consapevoli che troveremo al premio nazionale dell’innovazione molti progetti validi e per questo vincere non sarà facile. Ci aiuta sapere e ci dà una grande spinta sapere che siamo riusciti ad arrivare fin qui. Essendo una business plan competition, il PNI certifica e valida la fattibilità del nostro business plan e perciò del nostro progetto di impresa. È un onore per noi poter partecipare e potere esporre il nostro progetto a una platea di livello nazionale.