HIDRA – Interviste ai finalisti
Per il ciclo di interviste di approfondimento dei progetti finalisti della Start Cup, abbiamo intervistato Nico Curti, uno dei promotori di HIDRA, un metamotore di ricerca per l’indicizzazione delle informazioni in ambito biomedico.
Di che cosa vi occupate?
HIDRA, acronimo del nome più tecnico Human Interaction in Disease Records and Atlases, è un metamotore di ricerca per tutte quelle informazioni connesse alla biologia, medicina e, più in generale, alla salute e il benessere delle persone. Una sorta di Trivago o Booking ma per la medicina, per intenderci.
Da chi è composto il team?
Il nostro team, composto da cinque persone, è molto affiatato anche perché ci conosciamo da diversi anni tanto da esser stato ognuno di noi il relatore o il correlatore del collega più giovane durante il percorso accademico. Veniamo dall’Università di Bologna e siamo tutti fisici e tutti specializzati in intelligenza artificiale applicata al settore biomedico. Gastone Castellani è professore ordinario, Enrico Giampieri è professore associato, Claudia Sala è ricercatrice di tipo B mentre Daniele Dall’Olio è dottorando. Infine ci sono io, Nico Curti, PhD. Per portare avanti questo progetto, però, servono forze e menti fresche, ragion per cui il nostro leader è proprio il più giovane del team: Daniele Dall’Olio ha soverchiato la piramide accademica e ci sta trainando tutti in questa impresa.
Come è nata l’idea?
L’idea è nata per il mio progetto di tesi di dottorato, un po’ per caso e un po’ per necessità. Avevamo bisogno di una grande mole di informazioni riguardo nomi di patologie e possibili sintomatologie associate. Cercando in rete ne ho trovate milioni ma totalmente disorganizzate e confuse. Così mi sono inventato un algoritmo per cercare di scaricare ciò di cui avevo bisogno senza fatica. Quando l’ho fatto vedere al mio supervisore ne è rimasto affascinato: fino a quel momento tutte le volte che doveva cercare informazioni si doveva rivolgere a gruppi di ricerca o laboratori specialistici mentre ora era tutto a portata di mano. Parlandone con i colleghi, sono rimasti tutti sbalorditi dalla facilità nel reperimento delle informazioni e sono arrivate le prime richieste per altri tipi di ricerche.
A che punto siete?
Abbiamo già un primo prototipo funzionante e testato all’interno di ricerche accademiche e in seno alle numerose collaborazioni con ospedali IRCCS del territorio italiano. L’applicazione che ci inorgoglisce di più è stata quella per i pazienti oncologici affetti da COVID-19. Ci era stato richiesto di individuare possibili farmaci alternativi per questi pazienti poiché la compresenza di più patologie impediva l’utilizzo dei farmaci tradizionali per il trattamento del virus. In men che non si dica siamo riusciti a offrire una panoramica senza eguali ai clinici, fornendo per ogni possibile tumore un possibile trattamento alternativo. Per il momento, quindi, le applicazioni di HIDRA sono sempre state confinate all’ambito accademico.
Ora è giunto il momento di vedere cosa può fare sul mercato il nostro prodotto e per questo vogliamo valutare ulteriori collaborazioni per testare HIDRA.
Inoltre, siamo già in contatto con importanti case farmaceutiche. Ci siamo concentrati sul settore biomedico ma pensiamo che HIDRA possa rivolgersi anche ad altri settori connessi alla salute delle persone. Del resto il nostro nome si rifà alla creatura mitologica dotata di grande ingegno e caratterizzata da tante teste che si rigenerano in numero maggiore ogni volta che vengono tagliate. Il prodotto che stiamo sviluppando è esattamente così: molto intelligente con la possibilità di avere tantissime diramazioni che superano il settore medico e accademico.
Quali sono i punti di forza di HIDRA e quali, invece, i punti di debolezza?
Il potenziale di HIDRA è enorme dal momento che al giorno d’oggi uno strumento per cercare in modo efficiente le informazioni è diventato indispensabile. Inoltre il team proveniente dall’università è un valore aggiunto: sappiamo non solo come reperire le informazioni ma anche come metterle insieme e renderle fruibili a chiunque. Essere d’aiuto in questo modo è la massima ambizione della ricerca accademica. C’è però anche il rovescio della medaglia: dovremo liberarci di tutti quei tecnicismi tipici della medicina. HIDRA punta a fornire all’utente un modo semplice, rapido ed organizzato per svolgere le proprie ricerche in modo efficiente, escludendo false informazioni e favorendo la comprensione delle risposte. Questa è la sfida che dobbiamo superare.
Un bilancio del percorso della Start Cup?
È stata un’esperienza fondamentale. Noi veniamo dall’università e siamo abituati a parlare in pubblico delle nostre ricerche ma mai avremmo pensato di essere così tanto in difficoltà nel pitch del progetto. Abbiamo anche imparato molto buttando giù il business plan: i numeri sicuramente contano nei risultati e quel simbolo di euro da infilarci di fianco ci ha messo davvero alla prova.
Cosa vedete nel vostro futuro?
Noi siamo fermamente convinti che HIDRA abbia tutte le carte in regola per rivoluzionare il mondo della ricerca. Se da un lato è un bene avere un sistema accessibile per cercare informazioni, dall’altro la facilità ha alimentato anche la disinformazione, impedendo all’informazione stessa di diventare risorsa. Crediamo che HIDRA possa essere in grado di rivoluzionare questo scenario valorizzando con un semplice click i dettagli iper-settoriali grazie ad una visione a 360° su tutta la conoscenza disponibile. È innovazione anche un algoritmo che possa contribuire alla lotta alle fake news in campo medico. Noi ci impegneremo per questo.
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Leggi tutte le interviste ai finalisti dell’edizione 2022 della Start Cup a questo link.