Robotizr – Interviste ai finalisti

Per le interviste di approfondimento dei progetti finalisti di questa edizione, abbiamo incontrato Marco Bassoli di Robotizr che ci racconta la soluzione per semplificare il software di programmazione dei macchinari industriali.

Di che cosa vi occupate?

La nostra startup si chiama Robotizr, con la pronuncia all’inglese robotizer. Con questo nome abbiamo voluto comunicare l’ambito in cui ci muoviamo: tecnologia, robotica e automazione. Il nostro obiettivo è infatti semplificare il modo in cui vengono programmate le automazioni che animano i moderni macchinari industriali.
Spesso vediamo video su internet o in TV di grossi impianti dall’aspetto molto futuristico con quei bracci robotici e le lavorazioni automatiche. Raramente però ci viene detto che il costo maggiore di quegli stessi impianti sta nella manodopera necessaria per la progettazione e la manutenzione del software che li governa. Dopo aver acquistato il macchinario, l’azienda si trova costretta a spendere decine di migliaia di euro in formazione oppure in tecnici qualificati, assunti o esterni, che, come se non bastasse, hanno compensi molto elevati perché rari da trovare nel mercato del lavoro. Con Robotizr proponiamo una soluzione a questi problemi: semplificare il software di programmazione dei macchinari industriali attraverso un’interfaccia no code per permettere a chiunque e in poco tempo di realizzare un’automazione industriale avanzata in ottica Industria 4.0.

Da chi è composto il team?

Il team è composto da tre persone. Federico Cocconcelli ha terminato a maggio 2022 gli studi di dottorato in Tecnologie dell’Informazione e si è occupato di sensori IoT, progettazione elettronica e tecnologie web. Davide Saccani è responsabile ufficio tecnico presso un’azienda meccanica che produce azionamenti per macchinari come, ad esempio, pistoni idraulici o motori, solo per citare qualche esempio. E poi ci sono io, Marco Bassoli, dottore di ricerca in Tecnologie dell’Informazione con competenze in ambito IoT, intelligenza artificiale e business, tutte esperienze maturate lavorando all’interno dell’azienda di famiglia.

Come è nata l’idea?

In occasione di una cena di qualche mese fa, Davide mi ha parlato di come ritenesse complicata la parte software che governa i movimenti dei macchinari industriali e di quanto fosse sentita la criticità per i clienti dell’azienda per cui lavora. Considerato il mio background di ingegneria elettronica ci siamo detti: «Perché non pensare ad una soluzione per semplificare questa parte?». In poche settimane ho realizzato insieme all’Università di Parma un primo prototipo dimostrativo da presentare in fiera e, visto il successo riscontrato, abbiamo coinvolto Federico e deciso di ingegnerizzarlo ulteriormente per arrivare a controllare un vero braccio robotico industriale.

A che punto siete?

Il primo prototipo in grado di semplificare la programmazione di un braccio robotico è pronto e possiamo ritenerci a TRL 4. Attualmente siamo alla ricerca di clienti o di un partner industriale per effettuare i primi test in un ambiente produttivo reale per passare a TRL 7.

Quali sono i vostri punti di forza e i vostri punti di debolezza?

I nostri punti di forza sono un solido background ingegneristico e un forte desiderio di usare ciò che abbiamo imparato per creare impatti concreti nella società. Questo è quello che ci sta spingendo a dedicare il 100% del nostro tempo in quest’avventura.
I nostri punti di debolezza al momento sono la scarsità di risorse e, di conseguenza, la mancanza di figure chiave necessarie per finalizzare e diffondere il nostro prodotto come sviluppatori software ed esperti di marketing.

Qual è il vostro bilancio del percorso della Start Cup?

Il bilancio è decisamente molto positivo. La Start Cup ha permesso innanzitutto di colmare le lacune che gli studi universitari non ci hanno trasmesso come, per esempio, l’analisi di mercato, la pianificazione finanziaria e lo sviluppo del brand. Grazie agli incontri con i mentor abbiamo avuto la possibilità di confrontarci fin da subito con chi ha più esperienza di noi consentendoci di comprendere quali sono gli errori più banali da non fare all’inizio.

Cosa vedete nel vostro futuro?

Il nostro obiettivo è rivoluzionare il mondo delle automazioni industriali ed aiutare le aziende a sostenere il proprio ingresso nell’Industria 4.0. Per fare ciò, già da oggi, ci stiamo impegnando nel creare una struttura aziendale scalabile, distribuita e in grado in futuro di raggiungere il maggior numero di persone nel mondo.

Leggi tutte le interviste ai finalisti dell’edizione 2022 della Start Cup a questo link.