Il racconto della finale 2022

Una soluzione per semplificare il software di programmazione dei macchinari industriali, uno stampo con tecnologia 3D da adottare nel settore della cranioplastica e una piattaforma robotica per il controllo di qualità dei quadri elettrici: sono questi i tre progetti che hanno conquistato il podio della Start Cup Emilia-Romagna 2022.

Robotizr, LPTech e Robosect hanno vinto la business plan competition organizzata da ART-ER e dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le Università, i centri di ricerca e gli altri partner sul territorio. Le tre idee di impresa innovative si sono aggiudicate rispettivamente 10mila, 6mila e 4mila euro, vale a dire il montepremi di 20mila euro messo a disposizione da Iren Spa, BCC Emil Banca, Intesa San Paolo e Unitec Spa, gli sponsor che hanno voluto scommettere sulla competizione. 

Sul piatto non solo un contributo economico ma anche la possibilità di giocarsela al PNI, il Premio Nazionale per l’Innovazione che quest’anno si svolgerà a L’Aquila l’1 e il 2 dicembre. La Start Cup Emilia-Romagna anche quest’anno ha deciso di sostenere la partecipazione di un quarto progetto: partirà alla volta del capoluogo abruzzese anche maTERia, la startup che propone una metafinestra innovativa e sostenibile che concilia ventilazione naturale con l’attenuazione del rumore esterno.

Le dieci startup finaliste hanno avuto cinque minuti di tempo per presentare il proprio pitch e tre minuti per rispondere alle domande della giuria composta in buona parte da donne. I progetti avevano quindi l’opportunità di ribaltare la classifica già stilata sulla base dei business plan: il pitch infatti valeva il 25% del punteggio finale.

«Per noi la finale della Start Cup non rappresenta solo l’epilogo di un percorso ma è anche una festa» ha aperto i lavori con queste parole Marina Silverii, direttrice operativa di ART-ER «si tratta di qualcosa di più di una competizione: per noi rappresenta un’iniziativa corale a cui ha partecipato tutto l’ecosistema regionale che comprende le università che hanno fatto scouting di idee, gli incubatori dei territori, la parte imprenditoriale rappresentata dalle Confindustrie, le competenze messe sul campo per seguire i gruppi, il Mentor Board che ha lavorato sugli sviluppi dei business plan e gli sponsor che hanno scelto di partecipare».

Paola Salomoni, assessora alla scuola, università, ricerca, agenda digitale della regione Emilia-Romagna ha voluto puntare su alcuni temi come la necessità di colmare il gender gap nei settori scientifici e in quelli legati all’ambiente digitale.

«Possiamo far fronte a questo divario con progetti a lungo termine che coinvolgano le famiglie e le scuole» ha annunciato Salomoni «dobbiamo lavorare insieme per arrivare alle università e ai centri di ricerca perché poi sono questi i luoghi fulcro di una competizione come la Start Cup».

I sostenitori della manifestazione hanno espresso grande soddisfazione per la qualità dei progetti presentati.

Franco Pilan, direttore Area Imprese Emilia Est Intesa Sanpaolo, ha confermato l’attenzione dell’istituto alle startup, specialmente per quelle che si occupano di innovazione digitale e di sostenibilità.

Matteo Vacchetti, business & financial analyst di Iren SpA ha sottolineato l’importanza e il valore di una collaborazione che va avanti da anni di pari passo con lo sviluppo di una  Corporate Venture Capital del gruppo.

Paolo Pasini, consultant department development di Unitec SpA, realtà che sostiene per il secondo anno consecutivo l’iniziativa ha posto l’accento sulla la Start Cup come osservatorio per vedere la formulazione in nuce di proposte innovative dal momento che le aziende non possono produrre tutta l’innovazione necessaria al loro interno.

Vittoria San Pietro, responsabile Aree Territoriali e Responsabile Mug di BCC Emil Banca, ha fatto un appello perché si moltiplichi le risorse a disposizione dellla competizione da parte di imprese, gruppi bancari e altri soggetti del territorio.

Prima di consegnare l’assegno a Robotizr, LPTech e RoboSECT, è intervenuto per un saluto finale Roberto Righetti, direttore di ART-ER.

«Nessuno pensi che innovazione aperta significhi avere tutte le soluzioni in casa» ha detto «abbiamo bisogno che siano tanti quelli coinvolti in questo processo: questo è quello che cerchiamo di fare anche favorendo il fare impresa». 

Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna ha auspicato un cambiamento culturale per favorire la crescita delle startup.

«Tutti i settori hanno bisogno di startup anche perché la trasformazione che è in atto pone un cambiamento inedito culturale ma anche di governance tecnologica, un cambiamento che riguarda anche i team che si mettono insieme per progettare l’innovazione: questo è un tratto identitario della nostra regione che ha una capacità di fare sistema d’impresa eccezionale» ha dichiarato l’assessore «noi per sostenere tutto questo abbiamo deciso di investire tutte le risorse che ci arrivano dalla comunità europea in 15 filiere come, solo per citarne alcune, la digitalizzazione, quella relativa allo studio dei materiali e la space economy, un settore di innovazione eccezionale». Colla ha inoltre evidenziato lo sforzo compiuto dalla regione con il Patto per il lavoro e per il clima anche sul fronte delle startup. «Dobbiamo mettere le startup in una delle nostre filiere, solo così potranno farcela e diventare autonome: questo è un punto presente nel Patto» ha auspicato «quelle imprese poi avranno bisogno di finanza paziente e non speculativa: se crediamo insieme in quei progetti, le startup cambiano anche l’assetto della qualità del nostro sistema economico e quando questo accade cambia anche la qualità delle nostre comunità».

 

Sul profilo facebook di EmiliaRomagnaStartUp è possibile rivedere la registrazione dell’evento e tutte le foto della finale.

A questo link è disponibile la pubblicazione con tutte le descrizioni dei progetti finalisti.