Interviste ai finalisti 2024: Horizons Automation
La startup crea soluzioni per facilitare la transizione delle linee produttive industriali all’industria 4.0 e 5.0. Alessandro Mattioli ci parla del progetto
Di che cosa vi occupate?
Creiamo soluzioni per facilitare la transizione delle linee produttive industriali all’industria 4.0 e 5.0. La nostra mission è quella di guardare al futuro, come suggerisce il nome dato alla nostra startup. Per noi l’orizzonte è la ricerca continua dell’innovazione e del miglioramento delle performance. Trainare l’automazione industriale verso soluzioni semplici ed innovative è il nostro obiettivo.
Come lo fate?
Horizons Automation sviluppa sistemi facili ed efficienti per il controllo motore. Il controllo motore è un dispositivo fondamentale per l’automazione in quanto è necessario per movimentare i motori elettrici e quindi qualsiasi macchinario industriale. Questo dispositivo è soggetto ad una fase critica di configurazione che è lunga e complessa. Il nostro primo prodotto, Horizons Autom-Engine, semplifica e rende efficiente proprio questo processo. La nostra soluzione consiste in un componente hardware con algoritmi proprietari specializzati per la configurazione automatica e di un’interfaccia software intuitiva e guidata.
Riusciamo, con Horizons Autom-Engine, a ridurre i costi, i tempi di sviluppo e la necessità di personale altamente specializzato per applicazioni precise e affidabili, rappresentando in questo modo l’orizzonte dei controlli motore.
Da chi è composto il team?
Siamo cinque persone determinate a semplificare la transizione verso l’industria 4.0 e 5.0 con forti competenze nel settore.
Il CEO della startup sono io, Alessandro Mattioli, ingegnere elettronico, mentre copre il ruolo di COO Lisa Trigiante, ingegnere informatico. Roberto Zanichelli, con un Phd in Firmware e Roberta Irardi, ingegnere meccanico, sono rispettivamente CTO e CSO. Poi c’è Federico Mazzaglia, studente di ingegneria meccanica che nella startup ricopre il ruolo di CFO. Siamo accomunati da una visione ambiziosa, radicata nella necessità di semplificare l’industria e guidare le aziende verso un orizzonte più efficiente e interconnesso
Come è nata l’idea?
L’idea della nostra startup è emersa da un intreccio di percorsi professionali che si sono incrociati in modo quasi inevitabile. In particolare, l’esperienza di noi tre co-founder, Alessandro Mattioli, Roberto Zanichelli e Lisa Trigiante, ha posto le basi per Horizons Automation. Io, ricercatore all’Università di Modena e Reggio Emilia, mi sono trovato spesso a collaborare con gruppi di ricerca che faticavano a gestire la complessità della movimentazione elettrica.
Da subito mi sono reso conto che l’ambito accademico era in forte difficoltà su un punto chiave: i controlli motore. Questa lacuna di competenze e le annesse criticità riscontrate lo hanno portato a iniziare la progettazione di un sistema che risolvesse questi problemi. Parallelamente, Roberto aveva accumulato una profonda esperienza diretta nei controlli motore e nel contesto dell’industria 4.0 e 5.0.
Aveva iniziato la sua carriera con la ricerca accademica in una startup nel campo dell’automazione dove individuò il punto dolente di molte aziende: il controllo motore, pur essenziale, risultava spesso troppo macchinoso Tale complessità rallentava i processi e creava inefficienze in un settore che richiedeva al contrario velocità e precisione.
Lisa, invece, proveniva da una realtà di automazione industriale e logistica. In qualità di software manager aveva toccato con mano le sfide dell’integrazione di sistemi complessi dal momento che coordinava sviluppatori, clienti e fornitori. Anche lei notò che il punto dolente era il controllo motore dal momento che i cantieri industriali per le nuove linee produttive 4.0 richiedevano uno sforzo maggiore.
Alessandro e Roberto si sono conosciuti sul lavoro e confrontando le loro esperienze e le loro osservazioni hanno iniziato a lavorare ad una soluzione per il controllo motore per un altro progetto a cui lavorava anche il resto del team, Federico Mazzaglia e Roberta Irardi.
Questa applicazione è pian piano maturata al punto da passare in primo piano. Inoltre, in quello stesso periodo ho partecipato a un corso sulla creazione di startup dove ho incontrato Lisa che è entrata aggiungendo la sua professionalità a quella degli altri.
Come è successo?
Grazie al contatto con produttori di macchine utensili abbiamo avuto la conferma di quello che già sapevamo. Non eravamo i soli a soffrire di questi problemi, anzi, nove aziende su dieci vivono la complessità del controllo motore come un significativo ostacolo allo sviluppo.
Da quel momento in avanti il team ha compreso che la propria missione sarebbe stata quella di semplificare la transizione verso l’industria 4.0 e 5.0 offrendo alle aziende un sistema integrato e facile da adottare.
A che punto siete?
Abbiamo realizzato i primi prototipi funzionanti sul caso applicativo più complicato, sarebbe a dire quello delle alte potenze a bassa tensione per macchinari pesanti. Abbiamo progettato il design user-friendly dell’interfaccia software per la quale abbiamo ottenuto diversi riscontri positivi da utilizzatori provenienti da varie aziende. Iniziando così lo sviluppo dell’applicativo abbiamo raccolto importanti contatti con possibili primi clienti, business angels e mentor industriali interessati al nostro percorso di imprenditorialità.
Quali sono i vostri punti di forza e i vostri punti di debolezza?
La nostra soluzione aiuta i produttori di macchine utensili a velocizzare la fase di sviluppo, a migliorare l’efficienza del motore e a monitorare i motori con un risparmio di tempo e denaro. Inoltre permette di ridurre i consumi e gli scarti di produzione apportando benefici non solo alla singola azienda ma all’intero pianeta. Le possibilità di innovazione sono pressoché illimitate in quanto quello dell’automazione industriale è un settore che sta vedendo avanzamenti a un passo che non sembra voler rallentare. Oltre ai controlli motore ci sono molti altri ambiti di intervento che intendiamo affrontare nel futuro come HMI , Human-Machine Interface, i PLC, Programmable Logic Controller, avanzati fino al Digital Twin dello stesso motore.
Il team ha una forte expertise sul lato tecnico ma sappiamo di doverci ingegnare in fretta per crescere su tutte le skill trasversali come marketing e comunicazione. È di sicuro una bella sfida che stiamo affrontando con un approccio sistematico e costante. Abbiamo molta strada da fare, non sarà facile ma ora che abbiamo iniziato a percorrerla non ci tireremo certo indietro di fronte agli eventuali ostacoli che incontreremo sulla nostra strada.
Cosa vedete nel vostro futuro?
Vogliamo essere protagonisti di una rivoluzione nel campo dell’automazione industriale concependo soluzioni semplici e accessibili che mettono in primo piano il benessere degli operatori e dei progettisti, delle aziende e del pianeta. Siamo fermamente convinti che l’automazione e l’innovazione devono essere al servizio dell’uomo e non viceversa. Noi ci impegniamo perché tutto questo diventi realtà.