Ecco Tyqet, la piattaforma per condividere i biglietti degli autobus

Condivisione! Sembra essere questo il grido che sale dal basso in una Italia in cui negli ultimi due anni una persona su quattro ha fatto uso almeno una volta di servizi condivisi (dati Tns). E se il nostro Paese è sul podio della sharing economy – terzo dopo Turchia e Spagna secondo l’Università Cusano – questa volta il contributo alla nostra economia collaborativa arriva dalla calda terra del Marocco.

Youness Warhou viene da Fès, la più antica città imperiale, che ha lasciato all’età di 15 anni per raggiungere i suoi genitori trasferitisi in Italia per lavoro. Oggi ha 21 anni, vive a Reggio Emilia, studia ingegneria gestionale e lavora, come ha sempre fatto dall’età di 16 anni nelle pause estive. Otman Habcy invece è nato in Italia da genitori marocchini, oggi ha 20 anni e studia marketing e organizzazione d’impresa. Entrambi portano con sé quella cultura della condivisione e dell’accoglienza insita nel Dna della loro terra d’origine. “In Marocco aiutare il proprio vicino, accogliere lo straniero sono comportamenti che fanno parte della natura e dell’educazione di ognuno”, ci racconta Youness durante lo scouting tour della StartCup Emilia-Romagna.

Così diventa spontaneo per lui pensare a Tyqet, un’applicazione che permette ai viaggiatori urbani di scambiarsi i biglietti e sfruttarne il tempo residuo ricevendo in cambio il corrispettivo in denaro del valore restante. L’idea scatta a 19 anni durante i continui viaggi per lavoro tra Rubiera e Reggio Emilia. Lì Youness, rimanendo sempre con un biglietto sfruttato a metà, pensa: “Perché non trasformare un servizio pubblico in un bene comune a basso costo? Spostarsi oggi è diventato sempre più difficile, non solo perché il servizio dei trasposti non è sempre all’altezza delle aspettative, ma anche perché continuano ad aumentare i prezzi. In Italia ogni anno vengono venduti quasi 2 miliardi di biglietti urbani e di media non vengono utilizzati per il 50% del loro valore reale”. Così prende vita Tyqet, il servizio di Ticket Sharing che grazie ad un sistema di geolocalizzazione e ad una chat permette di individuare la persona che ha bisogno del biglietto. Presto attivo, il servizio sarà testato a Reggio Emilia per facilitare l’accesso a quello che per Youness e Otman dovrebbe essere un diritto di tutti.