Vincitori Percorso

Start Cup Ecosister Day: il racconto della finale

Un processo industriale per la sintesi di molecole derivate da scarti vegetali per la produzione di bioplastiche. Un servizio di energy storage che unisce l’accessibilità delle second life batteries all’affidabilità e sicurezza di una tecnologia innovativa. Un sistema di protezione integrabile nei caschi per prevenire i traumi cerebrali. Ecco in sintesi le idee vincitrici dell’edizione rinnovata della Start Cup Emilia-Romagna integrata con ECOSISTER, il progetto finanziato dal PNRR per guidare la transizione ecologica e sostenibile dell’Emilia-Romagna. 

Sono saliti sul podio FURTHER, Highverter, O-Damp, i tre progetti d’impresa che si sono aggiudicati rispettivamente 12mila euro, 8mila e 6mila oltre a un biglietto destinazione Milano per giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre 2023. Le tre startup avranno accesso infatti al Premio Nazionale per l’Innovazione PNI. Avranno la stessa opportunità altri tre progetti, RISORSA, Luxia e DoubleDamp che faranno salire a sei il numero le startup provenienti dall’Emilia-Romagna che parteciperanno alla competizione nazionale.

Il valore dei progetti è stato riconosciuto anche attraverso menzioni speciali. FURTHER ha conquistato anche quella denominata Green&Blue promossa da Gruppo GEDI. Luxia ha portato a casa la menzione Innovazione sociale mentre Ecopole3D quella Imprenditorialità femminile

FURTHER inoltre si è aggiudicata anche la menzione speciale International Mindset – Ecosister grazie a cui il team parteciperà a un programma formativo teso a lanciare la startup sul mercato globale.

Sono state 13 le startup che si sono sfidate a colpi di pitch: sei per la sessione ECOSISTER, sarebbe a dire imprese innovative con una forte vocazione ambientale (DoubleDamp, FURTHER, EcoPole3D, RISORSA, Packo, Highverter) e sette in quota Start Cup suddivise nei settori ICT, Industrial, Life Science & Med Tech, Cleantech & Energy (O-Damp, Luxia, SMARTRAIN, Detecto, VitAttiva, DYNA-SPORT, BeyonTouch).

La finale si è inserita nel ricco programma di Start Cup Ecosister Day – Emilia-Romagna towards a Sustainable Future, un momento di riflessione in cui startup, spin-off e progetti legati alla ricerca hanno avuto l’occasione di confrontarsi con mentor, imprenditori e investitori. Prima di cimentarsi nel pitch, i team hanno avuto modo di incontrare potenziali partner utili a sviluppare l’idea imprenditoriale in un’atmosfera vivace e informale.

Ha aperto i lavori Marina Silverii, direttrice operativa di ART-ER e vice-presidente Fondazione Ecosister, parlando delle prospettive delle startup in Europa. Dall’analisi dei dati elaborata dall’Università di Bologna si evince che il 40% delle startup che partecipano alla business plan competition fanno comunque impresa a prescindere dall’esito della Start Cup Emilia-Romagna. «Molti dei partecipanti vengono da fuori regione questo vuol dire che il nostro territorio è attrattivo» sottolinea Silverii «tuttavia osserviamo anche che le startup rimangono tali e non scalano e che va fatto di più sul fronte del venture capital».

L’analisi consegna un numero interessante è il 23% di partecipazione femminile, uno dei più alti del panorama nazionale

«Vogliamo essere sexy sulle startup» ha sorriso prendendo la parola Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali della Regione Emilia-Romagna. «Dobbiamo mettere a terra i risultati ottenuti dalle startup» continua Colla «dobbiamo diventare un campus di innovazione trasversale che sfrutta il digitale e l’intelligenza artificiale e che agevola la cultura del venture capital. La nostra priorità è rendere le startup imprese strutturali, attraendo anche investimenti e talenti da tutto il mondo».

Maurizio Sobrero, presidente di Ecosister, spiega la ratio che vede insieme il progetto e la Start Cup. «Noi siamo un «pezzo» di PNRR 110milioni di euro» dice «il nostro compito è costruire, rafforzare il vecchio che continua a creare valore da declinare in transizione ecologica. Noi facciamo da moltiplicatore, valorizzando la ricerca che nasce sul nostro territorio».

In coda alla sessione di pitch, prima della consegna dei premi, sono intervenuti i sostenitori di ECOSISTER e Start Cup motivando la partecipazione all’iniziativa. UNITEC SPA, EMILBANCA, INTESA SAN PAOLO, IREN SPA, Ordine Ingegneri di Bologna, Reggio Emilia e della provincia di Parma hanno messo a disposizione il montepremi di 25mila euro oltre a competenze e supporto.

 

«Nessuna azienda è in grado di fare innovazione per conto proprio quindi è necessario mettersi in relazione con chi l’innovazione la fa» ha osservato Paolo Pasini, HR Department Development UNITEC SPA «va guardato tutto l’ecosistema nel suo insieme per un vantaggio reciproco: anche le startup traggono beneficio dall’incontro con un’azienda matura, è un’operazione win win per entrambi». 

«Sosteniamo il debito quando ci sono dei flussi, cercando anche di capire bene il business che c’è dietro. Il nostro compito facilitare creazione impresa. Bene iniziative come queste» ha commentato Vittoria San Pietro, Responsabile Innovazione e Startup EMILBANCA.

 «Ci occupiamo di innovazione facilitando l’accesso al credito delle imprese innovative» si è accodato Claudio Chiti, Specialista Innovazione Direzione Regionale Emilia Romagna e Marche INTESA SAN PAOLO «dobbiamo far sì che le aziende per rimanere competitive acquistino tecnologia quindi il nostro compito è favorire il trasferimento anche perché si vede la differenza tra le imprese che arrivano dalla ricerca e quelle che non lo sono: la qualità è generalmente buona».

«L’ingegnere deve essere uno degli anelli della catena nella ricerca all’impresa che entra in gioco a livello maieutico per studiarne i processi in atto e fornire obiettivi ben dichiarati e specifici» ha evidenziato Vincenzo Tizzani, coordinatore Ingegneri dell’Informazione Emilia-Romagna «l’ingegnere entra in gioco anche in un secondo momento, per intervenire in corpore sano, per innestare l’innovazione all’interno dell’impresa».

«Se questo paese non si innova e rinnova non si va da nessuna parte per cui gli ingegneri devono essere visti in un processo lineare valorizzando l’importanza degli iscritti: c’è un aspetto deontologico da non trascurare» si è accodato Claudio Ferrari, presidente Ordine Ingegneri di Parma.