La rivoluzione di Golgi: la bioprinter che stampa tessuti biologici in 3D
Il nome scelto per questo progetto viene dal primo premio Nobel italiano, che si aggiudicò, all’inizio del secolo scorso, il prestigioso riconoscimento per la medicina. Golgi (cognome di Camillo) è la startup fondata da Riccardo Della Ragione, Valentina Menozzi e Alice Michelangeli, tre giovanissimi ricercatori provenienti dall’Università di Parma che si pone come obiettivo quello di realizzare tessuti e organi artificiali da utilizzare in campo far
macologico, cosmetico e medico, grazie alla speciale stampante 3D di loro invenzione.
“In questo modo generiamo modelli sperimentali con maggiore predittività rispetto a quelli finora disponibili, senza dover far ricorso, tra l’altro, alla sperimentazione animale” – aggiunge “semplificando possiamo dire che Golgi è una macchina che realizza organi e tessuti umani per la ricerca”.
Ma Golgi non è l’unico progetto presentato alla Start Cup da Riccardo Della Ragione. “Grazie alla nostra bioprinter è nato G-Pharm: in questo caso la macchina, partendo dal sangue del paziente lavorato mediante la stampa 3D, realizza un medicamento innovativo, utile per la cura delle ferite di difficile guarigione. Questo dimostra quanto la bioprinter sia malleabile di fronte alle esigenze del paziente”. “Cosa mi aspetto dalla Start Cup? Giornate di duro lavoro per cercare il migliore modello di business adatto alla nostra innovazione” dice della Ragione “inoltre grazie a questa opportunità speriamo di trovare partner commerciali e di consolidare i nostri brevetti”.