A Parma il gioco di squadra fa crescere le start up

A Parma gli startupper del territorio vengono accompagnati, anche fisicamente, nello sviluppo del loro progetto. Tutto questo accade grazie alla rete attiva sul territorio composta dalla felice triangolazione tra lo sportello Area S3 di Aster ospitato al Tecnopolo, le attività delle Officine On/Off e l’impegno dell’Unione Parmense Industriali. 
Sono 2 le startup parmensi che accederanno alla fase finale della Start Cup: Golgi, che si propone di realizzare tessuti e organi artificiali in stampa 3D  e Mach3D che mira a produrre una macchina di prova universale con archiviazione di dati in cloud.
“Siamo ovviamente soddisfatti del risultato” ammette Piero Dioni che, in qualità di coordinatore del Fab Lab di Parma e del gruppo Hurricane Start Parma, lavora alle Officine On/Off  “stiamo cercando di consolidare un ecosistema sul nostro territorio che favorisca la nascita di startup qui, perché porterebbe sicuramente valore”.
Questo è il lavoro di un paio d’anni, quando Dioni e soci hanno deciso di spostare Hurricane da Reggio Emilia a Parma all’interno, appunto, delle Officine On/Off.
“Volevamo creare una community che si incontrasse in un ambiente informale davanti a una birra per parlare di startup” racconta il cofondatore della sede locale del format “da lì abbiamo organizzato degli eventi fino ad arrivare alla Startup Week”.

I progetti interessanti vengono letteralmente catturati dalla rete. “Noi delle Officine lavoriamo sull’idea e sulla fase di pre-startup, ci piace dire che facciamo anche alfabetizzazione su questo argomento, i progetti più strutturati passano ad Alain Marenghi dell’Area S3 di ASTER e le startup arrivano poi a Roberto Buratti dell’Unione Parmense Industriali”.
I premi messi in palio per la Start Cup infatti, tra postazioni di coworking, utilizzo di stampanti 3D e incontri con investitori e affiancamento di mentor sono più che altro immateriali ma per questo non meno appetibili. “Noi puntiamo molto sulla rete di relazioni, a nostro avviso un premio molto più concreto di un piccolo contributo in denaro” dice Dioni.
La rete di Parma è pronta a intercettare altri soggetti che abbiano voglia di scommettere su questo fermento. “Abbiamo il sostegno del Comune ma per fare la differenza abbiamo bisogno di aprirci ad altri attori, ora stiamo cercando di coinvolgere sempre di più” anticipa Dioni “noi ci stiamo impegnando molto: quando ci metti il cuore i risultati si vedono”.