I nostri partner: a Cesenalab quello che conta è il team

A Cesena le buone idee sono al sicuro. Sono i locali di una ex banca a ospitare Cesenalab, l’incubatore creato esattamente cinque anni fa dal Comune, dall’Università di Bologna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena.

Le luci dello spazio di via Martiri Della Libertà 14/c sono sempre accese: lì si possono trovare sette giorni su sette e 24 ore su 24 giovani startupper che stanno facendo innovazione. “Qui è tutto molto flessibile, a partire dagli orari” illustra Roberto Pasi, il coordinatore di Cesenalab “siamo uno degli incubatori regionali in rete con gli altri soggetti, incubatori e non, che si occupano di startup sul territorio”.

“Cesenalab ha una serie di caratteristiche peculiari. Innanzitutto è completamente gratuito: le startup non pagano nulla né per i servizi né per la postazione” spiega Pasi “inoltre non prendiamo equity: non entriamo nel capitale sociale delle startup che nascono qui”. Tra i servizi offerti c’è anche l’assistenza di mentor qualificati che aiutano nella costruzione del progetto imprenditoriale e tra le opportunità c’è l’accesso alla rete di contatti che l’incubatore mette a disposizione grazie al radicamento nel tessuto imprenditoriale locale e non solo.
“Da qualche mese sono entrate a far parte di Cesenalab tutte le associazioni di categoria del territorio e abbiamo appena siglato una convenzione con Gellify, un partner importante che investe in startup” aggiunge il coordinatore “il network è il cuore di quello che offriamo considerando anche che le startup che ospitiamo, lavorando a stretto contatto in questo spazio aperto, creano sinergie tra di loro.

Le postazioni sono dieci ma il turnover è piuttosto veloce. “La durata di una gravidanza” scherza Pasi “il percorso ha una durata di nove mesi ma, a discrezione del comitato direttivo, le startup possono rimanere da noi ulteriori nove mesi. Il nostro obiettivo è lasciarli quando sono in grado di stare sul mercato in autonomia”. Per candidarsi la procedura è semplice: basta fare domanda compilando il form sul sito.
Non occorre necessariamente essere emiliano-romagnoli: la prossima startup che sarà incubata viene da Milano e i founder si trasferiranno a Cesena. “Non chiediamo neanche più il business plan perché, al di là della scalabilità e l’innovatività del progetto il vero valore su cui puntiamo è il team: ci interessano ragazzi “svegli” che abbiano negli occhi la scintilla degli imprenditori. Che abbiano fame: questo è il nostro criterio di selezione”.
Da maggio del 2013 sono una trentina i progetti passati da Cesenalab: tra questi, citando la Start Cup 2017, ci sono anche Origami e Vibre.
“La Start Cup per noi, oltre a uno strumento che ci consente di rimanere in rete, è anche un’occasione per farci conoscere e intercettare nuove idee” sottolinea Pasi. “Siamo sempre disponibili per una chiacchierata e un primo confronto, basta contattarci” dice “tra sito e social network, non trovarci è abbastanza difficile”.