YSI – Interviste ai finalisti

Intelligenza artificiale in grado di dialogare con i pazienti coinvolti nella ricerca clinica per una più semplice e snella raccolta di dati. Ce ne parla Alberto Pietrangelo, CEO di Fama Labs.

Di che cosa vi occupate?

Ysi è un assistente vocale empatico basato su intelligenza artificiale che semplifica il processo di raccolta dati nei clinical trials, coinvolgendo il paziente quotidianamente. Lo abbiamo chiamato Ysi, Your Speech Interface, letteralmente «la tua interfaccia vocale». L’obiettivo è quello di offrire alle aziende farmaceutiche un prodotto nuovo che possa abbattere costi e tempistiche, ottimizzando i processi e la gestione delle risorse nella ricerca clinica. Nelle fasi di progettazione dello studio, Ysi è configurabile in modo semplice e poi, grazie a un dialogo empatico e a un sistema di gamification a obiettivi, riesce ad aumentare l’aderenza del paziente sia in termini di partecipazione attiva alla raccolta dati che a livello di percorso terapeutico. Allo stesso tempo raccoglie con precisione e in tempo reale i dati richiesti.

Da chi è composto il team?

Siamo professionisti nel settore del digital healthcare con già cinque anni di esperienza nello sviluppo di studi clinici digitali e servizi cloud dedicati al percorso assistenziale dei pazienti. Vogliamo specificare che Ysi è il nostro prodotto mentre la nostra startup si chiama Fama Labs, l’acronimo dei nomi dei co-founder provenienti tutti dall’Università di Modena e Reggio Emilia. Mario Baroni ed io siamo ingegneri informatici e ricopriamo rispettivamente il ruolo di CTO e CEO della startup. Andrea Fontana, anche lui fondatore, è un ingegnere meccanico e designer, lui riveste il ruolo di responsabile digitale mentre Francesco Bindo, medico specializzando all’Università di Milano, si occupa degli aspetti clinici e regolamentatori. Il nostro percorso fatto di sogni, sacrifici e amicizia è cominciato otto anni fa quando, appena universitari, ci siamo uniti sotto questo appellativo, promettendoci di costruire insieme un’azienda tech rivoluzionaria.

Come è nata l’idea?

Siamo partiti progettando servizi cloud nell’ambito degli studi clinici, in collaborazione con società scientifiche e alla nostra Università. Trovandoci a lavorare in questo settore abbiamo subito individuato numerose lacune tecnologiche, relative in particolare al processo di raccolta ed elaborazione dei dati, la fase più critica e con maggiore spreco di risorse: basti pensare che ad oggi il 50% dei trials clinici utilizza ancora strumenti cartacei. Avendo quindi all’interno del team competenze ed esperienza nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale, la lampadina si è accesa quasi naturalmente e, dopo aver ricevuto numerosi riscontri positivi da professori universitari, medici e pazienti, abbiamo deciso di lanciarci in questa sfida.

A che punto siete?

Attualmente stiamo finalizzando il prototipo di Ysi. Si tratta di una complessa infrastruttura cloud che, combinando diversi sistemi di interpretazione e validazione del dato con il «Natural Language Processing», è in grado di sottoporre domande tramite voce e raccogliere dal dialogo informazioni cliniche di interesse. Il nostro prototipo è configurabile dal cliente tramite interfaccia web e fruibile dai pazienti come Skill di Alexa. Così, grazie a un’interazione davvero semplice e intuitiva, gli utenti saranno veramente in grado di conversare con Ysi. Nel frattempo, grazie al percorso di incubazione iniziato con le Serre di ART.ER, siamo attivamente impegnati nella ricerca di un partner industriale che ci permetta di validare il prototipo in ambiente operativo.

Quali sono i punti di forza di Ysi e quali, invece, i punti di debolezza?

Il punto di forza del progetto è sicuramente l’assistente vocale che, grazie all’intelligenza artificiale, non solo riesce a sostenere una conversazione vocale ma anche a interpretare emozioni e intenzioni dei pazienti, garantendo l’efficienza e la qualità della raccolta dati in un modo empatico mai visto prima. I punti di debolezza invece risiedono nella complessità dei processi della ricerca clinica, nelle rigide conformità che devono essere rispettate e nella naturale diffidenza verso la tecnologia in un ambiente a carattere fortemente umano. Con questo prodotto, però, non intendiamo sostituire l’uomo eliminando la «sfera empatica» ma al contrario vogliamo offrire uno strumento di ausilio che possa da un lato accompagnare i pazienti e dall’altro semplificare la partecipazione alla ricerca clinica.

Vi siete trovati a progettare una startup in tempi di pandemia: come ha inciso questo nel vostro lavoro?

Come team collaboriamo professionalmente già da anni in remote working mentre il percorso nel settore sanitario è cominciato cinque anni fa, proprio con la prospettiva di realizzare una realtà imprenditoriale. Quindi non abbiamo sentito realmente differenze rispetto a prima, anzi paradossalmente la pandemia ha incrementato la produttività e ha accelerato la progettazione della startup. Confesso però che ci sono mancati molto meeting di persona, vedersi è tutta un’altra storia.

Un bilancio del percorso della Start Cup.

Questa competizione è stata sicuramente un tassello fondamentale nella concretizzazione del nostro progetto: le attività di formazione così congeniate ricoprono a 360° tutti gli aspetti imprescindibili per una startup. E noi ne abbiamo fatto tesoro. Mi sento quindi di consigliare calorosamente la partecipazione a tutti quei team che, come noi, aspirano a realizzare il proprio progetto imprenditoriale.

Cosa vedete nel vostro futuro?

Desideriamo fare di Ysi il punto di riferimento e di avanguardia tecnologica nel settore dei clinical trials in Europa. L’obiettivo è quello di gestire più di 3000 pazienti l’anno, entro i primi tre anni. Come Fama Labs invece la nostra ambizione è quella di essere al centro del processo di digitalizzazione del Sistema Sanitario tramite tecnologie emergenti e prodotti accessibili a chiunque in modo semplice. Proprio come sognavamo quando abbiamo iniziato a lavorare insieme otto anni fa.

Leggi tutte le interviste ai finalisti dell’edizione 2021 della Start Cup a questo link.