Interviste ai finalisti | BEYONTOUCH

Dispositivo innovativo per rilevare il livello di alcol nel sangue per il settore automotive. Sara Kurti ci parla del progetto.

Di che cosa vi occupate?

Stiamo sviluppando un sistema di alcolock che sfrutta un sensore integrato nel pulsante di accensione dei veicoli moderni. L’obiettivo è prevenire gli incidenti stradali causati dalla guida in stato di ebbrezza, garantendo che i guidatori siano sobri prima di mettersi al volante.

Oltre al dramma causato dalla perdita di vite umane, il nostro dispositivo si pone come soluzione per contenere la spesa ingente sostenuta annualmente da ogni paese per fare fronte a questo problema.

Ciò che ci contraddistingue è un’innovazione tecnologica che si contrappone ai sistemi attualmente utilizzati. Gli alcolock esistenti di fatto essendo etilometri classici nei quali si soffia per misurare il livello di alcol nel sangue presentano delle criticità: effettuano una misura indiretta di alcol nel sangue, sono lenti da usare e hanno un maggior grado di errore di misura. Noi, invece, proponiamo una misura meno «invadente», che richiede un semplice tocco da parte dell’utente finale che, al contempo, è più veloce. Questo accade grazie a un migliore livello di precisione possibile grazie a un algoritmo di Intelligenza Artificiale che rende più flessibile e robusto BeyonTouch.

Come funziona il vostro dispositivo?

Quando un guidatore preme il pulsante per avviare l’auto, il nostro sensore rileva in modo discreto i livelli di alcol attraverso un semplice tocco. Se il sensore rileva un livello di alcol superiore al limite consentito, l’auto informa il guidatore e impedisce l’avvio. Tutto questo avviene in modo non invasivo e quasi istantaneo, fornendo una misura di sicurezza aggiuntiva. Anche nel nome abbiamo voluto riproporre questo concetto: da un lato «touch» suggerisce un gesto concreto, ossia un semplice tocco, che è quanto deve svolgere l’utente finale per utilizzare la nostra soluzione mentre dall’altro «beyond» rivela un aspetto più astratto e nascosto che è proprio quello della tecnologia avanzata dell’Intelligenza Artificiale che ne fa da sfondo. È qui che risiede l’innovazione, in un aspetto non direttamente osservabile.

Da chi è composto il team

Siamo un team composto da quattro studenti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e ci chiamiamo Ettore Candeloro, Francesco Olivato, Sara Kurti e Simone Pacienza. Ci siamo conosciuti tutti al TACC, Training for Automotive Companies Creation, un percorso formativo a sfondo imprenditoriale promosso da Unimore e abbiamo competenze in campo tecnico-ingegneristico e conoscenze in ambito economico-manageriale.
Ettore e Francesco sono laureandi magistrali in Artificial Intelligence Engineering del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari mentre Simone Pacienza è laureando magistrale in Management e Comunicazione d’impresa. E poi ci sono io, Sara Kurti, laureanda magistrale in International Management del Dipartimento di Economia Marco Biagi. La forza del nostro team si fonda sulla complementarietà e sulla forte sensibilità circa il tema della sicurezza stradale.

Come è nata l’idea?

L’idea per questo progetto è nata circa un anno fa durante il programma TACC, il percorso grazie al quale ci siamo conosciuti, dal racconto di un’esperienza personale accaduta a un membro del nostro team: aveva perso un amico a causa della guida in stato di ebbrezza.

Ci siamo accorti che questi avvenimenti purtroppo sono tutt’altro che un caso isolato. Partendo da questo spunto, Francesco ha proposto di utilizzare la sua ricerca della tesi triennale che esplorava l’uso di sensori e dell’intelligenza artificiale per studiare minerali per misurare i livelli di alcol nel sangue in modo rapido e non invasivo. L’idea era di integrare questa tecnologia nel pulsante di accensione dell’auto per prevenire la guida in stato di ebbrezza. Questo è stato l’inizio del nostro percorso verso la creazione di questo sistema di alcolock innovativo.

A che punto siete?

Attualmente siamo nella fase di validazione di mercato e di ricerca e sviluppo basata sulla raccolta dati. Abbiamo bisogno di creare un algoritmo che dia risultati quanto più precisi possibile. Abbiamo già condotto i primi studi attraverso uno strumento di laboratorio messo a disposizione da Unimore e abbiamo svolto i primi test per misurare i livelli di alcol nel sangue di volontari che hanno partecipato. I risultati ottenuti sono non solo soddisfacenti ma anche promettenti per quanto riguarda l’efficacia del nostro algoritmo.

Quali sono i vostri punti di forza? E i punti di debolezza?

Come dicevamo sopra, la nostra soluzione, grazie all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale si distingue dagli altri dispositivi sul mercato. Le potenzialità di BeyonTouch sono inoltre supportate da un quadro normativo europeo e non solo che si sta muovendo verso una tendenza sempre più tesa alla prevenzione dell’assunzione di alcol e droghe prima della guida.
Un aspetto innovativo con cui dovremo confrontarci sarà l’introduzione di un sistema che si distingue da quello attualmente in uso, considerato lo standard più diffuso. Pertanto, sarà fondamentale stringere partnership con i produttori di componenti per automobili: sarà necessario un supporto di sviluppo e di realizzazione della filiera produttiva in linea con i diversi modelli di veicolo.
Allo stesso tempo, per continuare gli esperimenti e la prototipazione, occorrerà inserire una figura in più nel nostro team, sarebbe a dire un elettronico, che ci supporti nel processo di integrazione di software e hardware. Infine, la nostra soluzione vede l’inserimento del sistema nel bottone di accensione dei veicoli: questo implica la presenza di un bottone start&stop, essendo maggiormente rivolta a vetture senza chiave, chiamate keyless, di nuova generazione.

Cosa vedete nel vostro futuro?

Nel nostro futuro vediamo strade più sicure e una diminuzione degli incidenti dovuti all’abuso di alcool, grazie a veicoli dotati del nostro prodotto.
In particolare, immaginiamo di cooperare con importanti produttori di componenti per automobili, a stretto contatto con le case automobilistiche di fascia medio-alta.
Tuttavia, immaginiamo che la nostra idea non solo venga adottata nelle auto vendute in Italia, ma anche in altri paesi europei, tra cui ad esempio la Germania, per poi vendere negli Stati Uniti, un paese particolarmente sensibile al tema in questione.

Leggi tutte le interviste ai finalisti dell’edizione 2023 a questo link.