Interviste ai finalisti | Detecto

Piattaforma di gamification per la formazione degli studenti di Medicina. Simone Favale ci parla del progetto.

Di che cosa vi occupate?

Abbiamo sviluppato una soluzione pensata come supporto all’apprendimento con l’obiettivo di ridurre il ritardo diagnostico e le diagnosi errate. Si chiama Detecto, un nome che abbiamo scelto concentrandoci sulla capacità della nostra piattaforma di insegnare una diagnosi accurata e di guidare gli studenti a scoprire, investigando, le diverse malattie.

Come funziona?

La nostra è un’applicazione che consente a medici e docenti di creare casi clinici interattivi che gli studenti possono completare sotto forma di gioco per allenare la propria logica clinica medica. In seguito, i casi clinici creati e condivisi dagli utenti potranno alimentare un database ricco di casi dettagliati, fornendo ai medici un prezioso strumento di supporto per le diagnosi.
L’idea è quella da un lato di semplificare il lavoro dei docenti che si occupano anche di visitare pazienti e pubblicare ricerche scientifiche, dall’altro di dare l’opportunità agli studenti di essere esposti all’approccio pratico della medicina. Si sa che le situazioni cliniche rare e complesse in genere si affrontano solo in fasi avanzate del percorso universitario.

Da chi è composto il team?

Il team è composto da quattro persone con percorsi formativi diversi. Per quanto riguarda me, ho una laurea magistrale al corso interateneo di Innovation design nato dalla collaborazione tra l’Università di Ferrara e quella di Modena e Reggio Emilia. Attualmente sono designer in FEM – Future Education Modena, il primo EdTech hub in Italia. Con me ci sono i miei amici del liceo, Gianluigi Memoli, collega in FEM con il ruolo di full stack developer, con una laurea in Informatica all’Università di Salerno, e Mario Coppola, anche lui full stack developer. E poi c’è Vincenza Galiano, lei è la mia compagna. Si è laureata in Illustrazione, editoria e fumetto all’Accademia di Belle Arti di Napoli e lavora come illustratrice e graphic designer freelance. La nostra squadra è coesa, tra di noi c’è un rapporto molto stretto diventato anche un legame professionale. Condividiamo idee e progetti ma anche tante risate e qualche pianto.

Come è nata l’idea?

L’ispirazione per Detecto è nata durante la mia partecipazione a un programma di Open Innovation. Una sera durante il lockdown, mentre eravamo in videochiamata a condividere meme e a scherzare, ero immerso nella sfida principale «Come possiamo rendere la diagnosi delle malattie rare più accessibile?». «Sicuramente con medici migliori», disse Mario. Sembrava una risposta apparentemente semplice ma questa intuizione ha segnato un punto di svolta. La possibilità di formare la prossima generazione di medici è emersa come la chiave per risolvere il problema. A questo punto il progetto è stato portato avanti con il sostegno prezioso di professionisti e docenti universitari fino a diventare un prototipo sviluppato dal team le notti in garage dopo l’orario di lavoro, come fanno i veri startupper.

A che punto siete?

Abbiamo per le mani un prototipo in evoluzione. Stiamo lavorando alle funzionalità principali che riguardano la creazione, il gioco e la presentazione in classe dei casi clinici. Inoltre ci stiamo mobilitando per iniziare a testare queste funzionalità su medici e studenti.

Quali sono i vostri punti di forza e i vostri punti di debolezza?

Le nostre competenze in Detecto sono orientate verso la creazione di un prodotto di alta qualità, gradevole e all’avanguardia in termini di innovazione visto che applichiamo la gamification all’ambito medico. Tuttavia riconosciamo che questo approccio potrebbe mettere in secondo piano la nostra prospettiva gestionale ed economica. Per questo motivo, stiamo cercando professionisti che possano integrarsi nel nostro team per una visione completa e strategica al fine di ottenere successo sul mercato.

Cosa vedete nel vostro futuro?

Siamo ambiziosi e crediamo che Detecto possa trasformare l’educazione medica del futuro. Vogliamo creare una nuova generazione di medici competenti ed empatici, pronti ad affrontare le sfide mediche e diagnostiche del domani.

Leggi tutte le interviste ai finalisti dell’edizione 2023 a questo link.